Intervista alla professoressa Ebe Faini Gatteschi

Oggi incontriamo la professoressa Ebe Faini Gatteschi, docente storica dell’Università della Terza Età “Cardinale Giovanni Colombo”. Molti studenti apprezzano e manifestano grande interesse per il suo corso.

Professoressa, dal suo punto di vista, che cosa cercano in particolare gli studenti che frequentano l’Università della Terza Età? Amore per lo studio, bisogno di relazione, ricerca di un senso per la stagione della terza età? O forse tutte e tre questi elementi insieme?

Per quanto riguarda le motivazioni di studio, sono d’accordo che sia dovuta ai tre aspetti che ha menzionato. Io mi occupo di materie che pongono interrogativi esistenziali particolarmente pregnanti per persone della terza età. Quest’anno, ad esempio, sto approfondendo il libro di Giobbe che affronta il problema del male che colpisce l’uomo innocente. Tale testo contraddice il Libro dei Proverbi la cui tesi generale è “chi fa il bene vive bene, chi fa il male riceve male”, cioè la cosiddetta dottrina della retribuzione. Risulta di particolare interesse per gli studenti confrontarsi e cercare nessi tra i punti di vista che caratterizzano i libri dell’Antico Testamento.

Il suo è uno dei corsi più frequentati. In che modo si svolgono le sue lezioni e che tipo di partecipazione rileva?

Durante le lezioni uso spesso la lavagna sulla quale scrivo nomi, grafici, sintesi dei temi trattati. Mi pare che questa presentazione dei temi trattati faciliti la concentrazione e l’apprendimento. Noto sempre una grande partecipazione e attenzione da parte dei presenti, testimoniate anche dalle numerose e pertinenti domande che mi vengono rivolte alla fine delle lezioni.

Che cosa significa l’Università della Terza Età per la comunità pastorale e più in generale per la città di Milano?

L’Università della Terza Età offre al pubblico corsi, visite e viaggi in un contesto di alto livello culturale in cui ciascun studente percepisce di avere una importante occasione di apprendimento e di socializzazione e quindi “di sentirsi bene”.

Perché è importante per i suoi studenti frequentare le lezioni e le iniziative proposte dall’Università?

L’UTE permette alle persone interessate di dare un senso alla propria quotidianità apprendendo o approfondendo nozioni e concetti forse già noti superficialmente, ma mai compresi e meditati in profondità.

Abbiamo appena celebrato i primi 40 anni di attività dell’UTE. Quali sono le prospettive per i prossimi anni?

Se curata e sostenuta con discernimento e amore, l’UTE diventerà sempre più importante nel panorama cittadino milanese, anche a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione e alla conseguente necessità di offrire anche ai cittadini non più attivi professionalmente dei servizi culturali di alto livello. L’auspicio non può che essere di festeggiare i prossimi anniversari con una istituzione sempre più presente, articolata e ricca di contenuti.

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“Nessuno si arrenda alle inevitabili difficoltà iniziali.
Chi ha posto mano all’aratro non si volga indietro,
non tradisca la fiducia che è stata riposta in lui.
La vita è bella, se ci fa sentire di non essere inutili al mondo”.


Cardinale Giovanni Colombo